“Chiamati a portare frutto” Past. Mike D’Anna

Ascolta la registrazione audio

 


Noi siamo benedetti per essere di benedizione per gli altri. La condizione di essere benedetti è fondamentale per benedire, perché non potremmo dare ciò che non abbiamo.

Giovanni 15:1-8 1 «Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiuolo. 2 Ogni tralcio che in me non dà frutto, lo toglie via; e ogni tralcio che dà frutto, lo pota affinché ne dia di più. 3 Voi siete già puri a causa della parola che vi ho annunciata. 4 Dimorate in me, e io dimorerò in voi. Come il tralcio non può da sé dare frutto se non rimane nella vite, così neppure voi, se non dimorate in me. 5 Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete fare nulla. 6 Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano. 7 Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto. 8 In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto, così sarete miei discepoli.

In questi versi sono descritte varie categorie di persone: quelle scoraggiate, quelle che stanno portando frutto, quelle che dimorano e quelle che non dimorano in Cristo e Gesù ha una risposta per ognuno.

Noi possiamo portare il frutto interiore, cioè il frutto dello spirito: amore, gioia, pazienza, gentilezza, bontà, fedeltà, mansuetudine e autocontrollo.

Per notare se c’è crescita e trasformazione nel nostro carattere, occorre vedere se riusciamo a mettere in pratica ogni giorno ogni aspetto del frutto dello spirito, soprattutto in quello in cui siamo deboli.

Un altro frutto che possiamo portare è il frutto esterno a noi ed è conquistare anime a Cristo.

Proverbi 11:30 Il frutto del giusto è un albero di vita, e il saggio attira a sé le persone.

La Parola di Dio dice che portare anime a Cristo esprime molta sapienza. E’ molto facile che con la stoltezza si scandalizzano o si allontanano persone da Dio, ma dobbiamo ricercare sapienza, affinché questo non accada. Il nostro compito, infatti, è aprire gli occhi degli altri mediante la verità, affinché ricevano la libertà.

LUCA 13:6-9 6 Disse anche questa parabola: «Un tale aveva un fico piantato nella sua vigna; andò a cercarvi del frutto e non ne trovò. 7 Disse dunque al vignaiuolo: “Ecco, sono ormai tre anni che vengo a cercare frutto da questo fico, e non ne trovo; taglialo; perché sta lì a sfruttare il terreno?” 8 Ma l’altro gli rispose: “Signore, lascialo ancora quest’anno; gli zapperò intorno e gli metterò del concime. 9 Forse darà frutto in avvenire; se no, lo taglierai”».

É importante guardare la nostra vita e vedere se stiamo portando frutto, perché se non lo stiamo portando, è meglio mettersi in discussione, se non vogliamo essere tagliati via. Gesù ha già distrutto ogni opera diabolica e ci ha dato l’autorità di calpestare il nemico; noi possiamo ogni cosa in Lui. Se noi facciamo la Sua volontà e distruggiamo le opere, gli inganni e le dottrine di satana, Dio si compiace di noi.

Come i tralci non devono sforzarsi per portare frutto, perché basta loro essere attaccati alla vite, così è per noi, se siamo attaccati a Gesù. E occorre che nella nostra vita ci siano dei principi fondamentali, affinché questo accada.

1. Morire a sé stessi.

Galati 2:20 Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me.

Giovanni 12:23-25 23 Gesù rispose loro, dicendo: «L’ora è venuta, che il Figlio dell’uomo deve essere glorificato. 24 In verità, in verità vi dico che se il granello di frumento caduto in terra non muore, rimane solo; ma se muore, produce molto frutto. 25 Chi ama la sua vita la perde, e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà in vita eterna.

C’è chi vive per sé stesso e c’è chi vive per il Signore. L’amore che nutriamo per vivere in Cristo deve essere tanto grande da far sembrare l’amore che nutriamo verso la nostra vita naturale odio. Ma Dio ci benedice sempre, sia nelle cose spirituali quanto in quelle terrene, con gioia, con pienezza e con bellezza.

2.Sviluppare un buon terreno

Matteo 13:23 Ma quello che ha ricevuto il seme in terra buona è colui che ode la parola e la comprende; egli porta del frutto e, così, l’uno rende il cento, l’altro il sessanta e l’altro il trenta».

Luca 8:15 E quello che è caduto in un buon terreno sono coloro i quali, dopo aver udito la parola, la ritengono in un cuore onesto e buono, e portano frutto con perseveranza.

Siamo chiamati ad ascoltare, comprendere, ritenere in un cuore onesto, sincero e buono la Parola di Dio, portando frutto con perseveranza.

Gesù spiega che ci sono diversi tipi di cuori:

-terreno calpestato: cuore indurito, ferito, introverso;

-terreno roccioso:cuore disposto alla Parola ma con ferite grandi e profonde;

-terreno spinoso: cuore disposto alla Parola ma influenzato da maledizioni e da tentazioni;

-terreno buono: cuore disposto e buono, riceve la Parola, la mette in pratica e porta molto frutto.

Le nostre radici devono essere piantate in Cristo Gesù:

1.Essere piantati nella casa dell’Eterno.
Non c’è altra casa sicura come la chiesa, perché qui saremo preparati per il cielo.

Salmo 92:13 Quelli che sono piantati nella casa del SIGNORE, fioriranno nei cortili del nostro Dio.

2.Essere piantati nella Sua presenza.

Salmo 37:4-5 4 Trova la tua gioia nel SIGNORE, ed Egli appagherà i desideri del tuo cuore. 5 Riponi la tua sorte nel Signore; confida in Lui, ed egli agirà.

Quando stabiliamo un rapporto personale con Lui, riceviamo un immenso piacere nello stare alla Sua presenza. Dilettarsi nella Sua Parola ci permette di ottenere le Sue promesse e dilettarsi nella Sua presenza ci permette di avere i desideri del nostro cuore.

3.Essere piantati nella Sua Parola.

La Parola è il fondamento della nostra vita, guida sicura per confermare o non confermare ciò che riceviamo.

Salmo 1:1-3 1 Beato l’uomo che non cammina secondo il consiglio degli empi,che non si ferma nella via dei peccatori;né si siede in compagnia degli schernitori;2 ma il cui diletto è nella legge del SIGNORE,e su quella legge medita giorno e notte.3 Egli sarà come un albero piantato vicino a ruscelli,il quale dà il suo frutto nella sua stagione,e il cui fogliame non appassisce;e tutto quello che fa, prospererà.

4.Correggere e potare.

A tanti non piace essere corretti, ma invece dovremmo amare la correzione, perché il Padre corregge chi ama.

Quando portiamo frutto, Dio pota la nostra vita. A volte ci sono aree nella nostra vita che sono deboli e disperdono la nostra energia; e come un contadino taglia i tralci di una vite, Dio taglia queste aree della nostra vita, affinché tutta l’energia dispersa possa fortificare ancora di più le altre aree e renderle più fruttifere, o dare vita al nuovo. Questa operazione porta molto dolore, perché ciò che Dio toglie, portava piacere a noi. Però Lui vuole il meglio per noi e Lui sa ciò che lo è.

Forse noi siamo indirizzati verso un frutto naturale, ma Dio è indirizzato verso i frutti spirituali; i frutti naturali passano, perché hanno un tempo determinato, ma i frutti spirituali durano per l’eternità, insieme al premio che riceveremo.

5.Trafficare ciò che Dio ci ha affidato.

Ognuno di noi ha ricevuto doni o talenti e abbiamo la responsabilità di trafficarli, perché un giorno, quando Dio tornerà, ci renderà conto di cosa ne abbiamo fatto. (Matteo 25:14-30)

È importantissimo dare, per il regno di Dio, la disponibilità dei nostri doni e dei nostri talenti, perché siamo stati benedetti per benedire gli altri. La motivazione di trafficare i nostri doni deve essere l’amore per Dio e l’amore per gli altri, e non la paura dell’essere ripresi da Lui. Il nostro esempio, infatti, è Gesù che ha dato tutto sé stesso per amore nostro.