Dio ha creato la chiesa per essere la risposta di Dio per questa generazione. Anche se facciamo
attività sociali, il nostro sociale è divino perché si propone di trasformare la vita delle persone.
(2 cronache 5:1-14)
1 Così fu ultimato tutto il lavoro che Salomone fece eseguire per la casa dell’Eterno. Allora Salomone fece portare tutte le cose che suo padre aveva consacrato: l’argento, l’oro e tutti gli utensili, e li mise nei tesori della casa di DIO.
2 Allora Salomone radunò a Gerusalemme gli anziani d’Israele e tutti i capi delle tribù, i principi delle famiglie paterne dei figli d’Israele, per portare su l’arca del patto dell’Eterno dalla città di Davide, cioè da Sion.
3 Tutti gli uomini d’Israele si radunarono presso il re per la festa che cadeva il settimo mese.
4 Così tutti gli anziani d’Israele vennero e i Leviti presero l’arca.
5 Essi portarono su l’arca, la tenda di convegno e tutti gli utensili sacri che erano nella tenda. Furono i sacerdoti e i Leviti a trasportare queste cose.
6 Il re Salomone e tutta l’assemblea d’Israele, radunata attorno a lui, si raccolsero davanti all’arca e immolarono una tale quantità di pecore e buoi che non si potevano né contare né calcolare.
7 I sacerdoti portarono quindi l’arca del patto dell’Eterno al suo posto, nel santuario del tempio, nel luogo santissimo, sotto le ali dei cherubini.
8 I cherubini infatti stendevano le loro ali sopra il luogo dell’arca e coprivano dall’alto l’arca e le sue stanghe.
9 Le stanghe erano così lunghe che le estremità delle stanghe dell’arca si potevano vedere di fronte al luogo santissimo, ma non si vedevano dal di fuori. Esse sono rimaste là fino al giorno d’oggi.
10 Nell’arca non c’era nient’altro che le due tavole che Mosè vi aveva deposto al monte Horeb, quando l’Eterno fece un patto con i figli d’Israele, dopo che questi erano usciti dall’Egitto.
11 Ora, mentre i sacerdoti uscivano dal luogo santo (tutti i sacerdoti presenti infatti si erano santificati senza osservare l’ordine delle classi,
12 e tutti i Leviti cantori, Asaf, Heman, Jeduthun, i loro figli e i loro fratelli, vestiti di bianco lino, con cembali, arpe e cetre stavano in piedi a est dell’altare, e con essi centoventi sacerdoti che suonavano le trombe)
13 e quando i trombettieri e i cantori come uno solo fecero udire all’unisono la loro voce per lodare e celebrare l’Eterno e alzarono la voce al suono delle trombe, dei cembali e di altri strumenti musicali e lodarono l’Eterno: «Perché è buono, perché la sua benignità dura in eterno», avvenne che la casa, la casa dell’Eterno, fu riempita da una nuvola,
14 e i sacerdoti non poterono rimanere a servire a motivo della nuvola, perché la gloria dell’Eterno riempiva la casa di DIO.
Nell’usanza ebraica di fronte alla potenza di Dio, erano soliti pronunciare queste parole:
«Perché è buono, perché la sua benignità dura in eterno».
La Parola di Dio è intenzionale, non è casuale. La gloria di Dio si è manifestata in quel luogo per tutto quello che è successo.
Questo episodio ha una stretta connessione con la Chiesa.
Come possiamo vedere la gloria di Dio?
La gloria di Dio è quella sensazione della presenza di Dio tangibile, non si riferisce ai risultati o alle risposte alle nostre preghiere, la bontà di Dio si manifesta per la natura stessa dell’essere di Dio.
Per portare la presenza di Dio, servono degli adoratori; senza fede è impossibile gustare la presenza di Dio.
La presenza di Dio è il risultato di persone che alzano le mani anche quando sembra che non ci sia nulla.
Il monte Sion rappresenta un momento specifico della nostra vita, quello della preghiera.
Questi leviti partono dalla preghiera, dopo gli adoratori iniziano a cantare e suonare per lodare Dio con potenza.
I tre cantori rappresentano tre aree della chiesa che permettono di vedere la manifestazione della gloria di Dio.
ASAF: un levita, capo dei cantori. L’arca della presenza di Dio viene guidata da qualcuno che ha il cuore per l’adorazione. Se vogliamo vedere la presenza di Dio nelle nostre case, dobbiamo adorare Dio. Nella chiesa c’è la lode e l’adorazione, questa attitudine deve essere uno stile di vita che ci permetterà di vivere bene. Questa attitudine permette allo Spirito Santo d’intervenire.
EMAN: era un musicista levita. Aveva un’unzione profetica. Questa unzione serve per edificare, esortare e consolare. Questa è la chiamata profetica della chiesa.
A casa nostra questa unzione profetica si muove attraverso le parole che pronunciamo verso mogli, mariti e figli. Non un atteggiamento distruttivo o indifferente, ma dobbiamo perseguire un’unzione profetica.
L’unzione profetica si manifesta quando desideriamo la presenza di Dio.
I nostri figli devono sapere che noi siamo i loro primi sostenitori, che crediamo in loro.
JEDUTHUN: era un altro capo dei cantori che è associato alla misericordia di Dio. Siamo di fronte all’unzione pastorale. Nessuno deve sentirsi solo, ma essere certo che c’è sempre qualcuno che prega per lui. Qualcuno che magari non avrà la soluzione al nostro problema ma che ci ricorderà quanto Dio è buono e fedele.
Il Signore sta cercando persone che partendo dall’unzione della lode, profetica e pastorale veda la manifestazione della gloria di Dio.
(Giovanni 4:23)
Ma l’ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità, perché tali sono gli adoratori che il Padre richiede.
Lo spirito è la presenza di Dio, la verità è la Parola di Dio.
Quello che fa la differenza è la nostra attitudine; noi tendiamo a volere da Signore ma senza fare nulla. Siamo la generazione del tutto subito, dei risultati senza sacrifici.
Nella parabola dei dieci lebbrosi, solo uno è tornato a ringraziare il Signore. Questa è la statistica spirituale, noi prendiamo dal Signore, ma poi ci dimentichiamo di Lui. La nostra statistica è sette, prendiamo la domenica e per sei giorni lo dimentichiamo.
Il Signore vuole che permettiamo alle tre unzioni di lode, profetica e pastorale di permettere allo Spirito Santo di manifestare la sua gloria.